Don Gabriele AmorthIn conformità alla Dottrina della Chiesa Don Amorth ha sempre sostenuto che nell'Inferno non c'è pentimento e che anche le anime dei defunti che sono nell'Inferno possono dare seri problemi a coloro che sono nel mondo. Perchè l'inferno è irreversibile? Don Amorth, nato a Modena, laureato in giurisprudenza, cugino del noto costituzionalista Antonio Amorth, è il massimo esperto di preghiere di liberazione (siano esse esorcismi o preghiere di liberazione private), avvalendosi per il Suo ministero, della Sua esperienza personale e di quella del Suo maestro, Padre Candido. La sua fama e il suo prestigio sono enormi. Trascorrere del tempo con lui significa constatare di persona come sia richiesto da ogni parte. Ha scritto alcuni libri che hanno avuto e continuano ad avere un vasto successo. Viene intervistato dai giornali e interpellato come esperto in trasmissioni televisive. Il suo volto grave è quasi il simbolo della gravosa e difficile professione che svolge. Professione che lo pone ogni giorno “a tu per tu” con Satana e con immensi e dolorosi problemi che assillano tante persone. Osservando questo volto, come appare sui giornali o alla televisione, si è indotti a pensare che padre Amorth sia una persona preoccupata, triste, condizionata dai problemi giganteschi che è costretto ad affrontare, e quasi vittima di essi. Ma non è così. Mai come in questo caso le apparenze ingannano. Padre Amorth non è affatto triste. Anzi, è una persona gaia, dolce, serena e anche molto spiritosa. Nella cerchia degli amici e delle persone che lo frequentano con assiduità, ha fama di essere un “burlone”. Straordinario conversatore, con la sua intelligenza viva, spigliata, che punta sempre al concreto, rende le discussioni chiarissime e talora divertenti, anche quelle che riguardano argomenti ostici e pesanti. Padre Amorth è un formidabile “dicitore” di barzellette. Lui stesso mi ha raccontato che l’attività di esorcista è nata “per caso”, quando andò a raccontare delle barzellette a un Cardinale. «Avevo un rapporto amichevole e allegro con il cardinale Ugo Poletti, quando era vicario della diocesi di Roma e presidente della Conferenza Episcopale Italiana», mi ha confidato un giorno padre Gabriele Amorth. «Andavo spesso a trovarlo e, com’era mia abitudine, lo divertivo raccontandogli barzellette. Un pomeriggio ero libero e, non sapendo che cosa fare, decisi di andare a trovare il Cardinale Poletti. Raggiunsi la sua abitazione, suonai il campanello e vene lui stesso ad aprirmi la porta, come faceva spesso. Chiacchierammo. Ad un certo momento il discorso cadde su padre Candido, che era allora esorcista alla Scala Santa, a Roma, grande esorcista e un sant’uomo. Io dissi al Cardinale che lo conoscevo bene. “Lei conosce padre Candido? Ammalato com’è, poverino, ha tanto bisogno di aiuto!”, esclamò Sua Eminenza. Il Cardinale cercò sulla scrivania un foglio di carta intestato e cominciò a scrivere. Quando ebbe finito, porgendomi quel foglio disse: “Ecco, questo è il suo nuovo incarico”: Lessi. Mi aveva nominato esorcista e destinato ad aiuto di padre Candido. “No, non posso, protestai, lei mi conosce, lo sa che io sono un birbante, sono solo capace di raccontare barzellette e fare monellerie”. Niente da fare. Dovetti rassegnarmi e iniziare la mia nuova professione. Passai alcuni anni accanto a padre Candido e, quando lui venne a mancare, presi il suo posto». Fino a quel momento, l’attività principale di padre Gabriele Amorth era incentrata sulla Madonna. Ora, la grande fama di esorcista ha un po’oscurato la sua attività del passato. Così pochi sanno che è un appassionato teologo mariano. Laureato in giurisprudenza, prima di diventare sacerdote ha fatto la guerra, ottenendo una Medaglia al Valor Militare, è stato partigiano, ha lavorato molto nell’Azione Cattolica e nella DC, con De Gasperi. Diventato giornalista professionista, fin dall’inizio della sua missione sacerdotale si è dedicato alla diffusione della “devozione mariana” con articoli, prediche, conferenze, libri. E’ stato un geniale e infaticabile organizzatore di manifestazioni mariane. Fu lui a promuovere e organizzare, nel 1950, la Consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria. Per molti anni è stato direttore della rivista “Madre di Dio”, mensile mariano dei Paolini tra i più importanti e prestigiosi. Ha svolto questa sua attività mariana con tale preparazione e competenza da essere ritenuto dagli esperti del settore uno dei mariologi più importanti e per questo venne nominato membro della “Pontificia Accademia Mariana Internazionale”. Per quanto riguarda le apparizioni della Madonna a Medjugorje, padre Amorth è stato tra i primi sacerdoti italiani che se ne siano interessati e abbiano studiato l’evento giudicandolo, senza tentennamenti e dubbi, “serio e degno della massima attenzione”. «Ho creduto subito», racconta con l'abituale chiarezza che lo contraddistingue. «Le apparizioni iniziarono il 24 giugno 1981 e io scrissi il mio primo articolo il mio primo articolo nell'ottobre dello stesso anno. Ho poi continuato a interessarmi dell’evento tanto da scrivere oltre cento articoli e tre libri in collaborazione con altri esperti». Fin dall'inizio della storia di Medjugorje, quindi, padre Amorth è diventato un sostenitore e un divulgatore di quegli eventi. Andava spesso nella cittadina della Bosnia, partecipava alle apparizioni, conosceva i veggenti i Padri francescani della parrocchia di San Giacomo, ebbe modo di avvicinare personalità che aMedjugorje si convertirono, ebbero guarigioni mirabili, come Diana Basile. Fece parte anche della Commissione che studiò i veggenti dal punto di vista medico. Era diventato, insieme a René Laurentin, l'esperto più qualificato di Medjugorje. Poi, dopo la nomina ad esorcista, non gli è stato più possibile continuare in quella sua attività mariana. Dovette lasciare la direzione della rivista "Madre di Dio", e rinunciare anche ai pellegrinaggi a Medjugorje. Ma ha sempre seguito quell'evento, e lo segue ancora. Per amore di Medjugorje è sempre stato anche un valido collaboratore del nostro giornalino, Medjugorje-Torino. A Roma, da oltre vent'anni, guida un gruppo di preghiera legato a Medjugorje che si raduna l'ultimo sabato di ogni mese e vede la partecipazione di 700-800 persone. Padre Gabriele Amorth, quindi, non è solo il celebre esorcista di Roma che ora tutti conoscono, maè e resta un grande teologo mariano, un infaticabile divulgatore della devozione mariana. Quando fu nominato esorcista, conoscendo i pericoli che comporta la lotta a Satana, si affidò alla Madonna. Mi ha raccontato: «Iniziai questa mia nuova attività mettendola subito sotto la protezione della Vergine, di San Gabriele dell'Addolorata, di cui porto il nome, e del mio Angelo custode. Un giomo, durante un esorcismo particolarmente difficile, Satana, per bocca dell’ossesso che esorcizzavo, mi disse: "A te non possiamo fare niente, perché sei troppo protetto”. Chi si affida alla Madonna con amore, non deve temere niente: Maria è la madre più protettiva che si possa immaginare». |