Prefazione di "Contro la guerra"Discettazione tenuta da Tiziano Terzani a Ravenna a presentazione del suo libro "Lettere contro la guerra".
Prefazione Alla presentazione del suo libro, di seguito riportata, Tiziano Terzani ha fatto, tra le altre cose, l’elogio della povertà. Necessaria, questa, per maturare come persona, come essere umano. La personificazione
dell’amore alla povertà è San Francesco d’Assisi,
universalmente conosciuto e riconosciuto come colui che di Madonna Povertà
fu il riverente propugnatore. “ Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti, sì che l’suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore per lo cui caldo ne l’eterna pace così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridiana face di caritate, e guiso, intra i mortali, se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disianza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate”.
San Francesco era molto devoto a Maria Vergine, in onore della quale effettuava dalla festa di S.Pietro e Paolo (29 giugno) all’Assunzione (15 agosto), un digiuno. Essendo un digiuno una sofferenza, era un digiuno di riparazione per i dolori procuratele per quel figlio ucciso più di 2000 anni fa, e ucciso ogni giorno in ogni cuore che è oltraggiato, vilipeso, deturpato da una mancanza di amore. Ed ecco che i tre grandi toscani succitati si ritrovano, uniti, nel moto del cuore che li ha spinti a intervenire nel mondo: la legge dell’amore. E’ questa la molla che serve all’umanità per sopravvivere e progredire. Per consentirgli di vivere, qui e nell’eternità. Cristo Gesù dice: “chi crede in me (e rimane in me -cfr. Gv. 15,7-, cioè se applica le mie parole, “se le mie parole vivono in voi” -cfr. Gesù in Gv. 15,7-) ha la vita eterna”, cioè il regno di Dio in sé, ora, sulla terra, e nell’aldilà, per un tempo infinito. Il mio augurio è che ogni cuore dell’umanità arrivi a raggiungere questo regno di Dio: qui e nell’aldilà, qui e per sempre. Non è con la cultura dell’urlato, non è con la morale inculcata attraverso le parolacce, non è con la politica dell’aggressione che si raggiunge. “Con la guerra si perde tutto”, diceva Pio XII. E’ con il contrapporre l’amore all’odio, la dolcezza all’aggressività, il cervello –e non le viscere, non le passioni- al terrorismo, è offrendo l’umiltà (che implica il desiderio di capire chi non la pensa come noi, senza tuttavia lasciarsi sopraffare e senza accettare che possa essere sminuita la valenza della nostra civiltà) quando ci viene presentato l’orgoglio, che raggiungeremo la nostra divina dignità di uomini e un mondo migliore. Il libro di Tiziano Terzani: “Lettere contro la guerra”, è un invito alla meditazione. E anche quanto ha detto a Ravenna, per presentarlo, è un incoraggiamento a usare il cervello. Leggiamolo, ascoltiamolo: chissà che non ci aiuti a prendere il largo verso mete più costruttive, verso un rivoluzionario mondo di amore.
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